Quando si parla di vino, il pensiero corre subito al piacere della tavola.
Ma da qualche tempo, l’universo del vino si è fatto strada anche nei rituali di bellezza.
E con l’estate alle porte e la temutissima prova costume dietro l’angolo , la domanda sorge spontanea: il vino può aiutare contro la cellulite?


La risposta è… forse sì, ma non nel modo in cui immaginiamo.
Bere vino con moderazione, soprattutto rosso e ricco di polifenoli, può contribuire a una migliore circolazione e a un’azione antiossidante generale.
Ma è il suo uso esterno che sta conquistando spa e beauty addicted.
Parliamo della vinoterapia: una coccola per il corpo che sfrutta i principi attivi dell’uva, del mosto e della vinaccia.
Il protagonista assoluto?
Ancora una volta lui, il resveratrolo, un potente antiossidante che stimola la microcircolazione e favorisce il drenaggio dei liquidi in eccesso, spesso responsabili dell’effetto “a buccia d’arancia”.


In commercio si trovano creme, fanghi e sieri a base di estratto d’uva, ma anche scrub al vinacciolo, oli anticellulite al mosto e trattamenti professionali che utilizzano barrique piene di vino tiepido per massaggi a effetto detox.
Alcuni centri propongono persino percorsi completi in vigneti attrezzati per il wellness, tra bagni d’uva e impacchi profumati.
Fonti come l’International Journal of Molecular Sciences e il Journal of Cosmetic Dermatology hanno pubblicato studi promettenti sull’efficacia dei polifenoli dell’uva nella rigenerazione cutanea e nel miglioramento dell’elasticità della pelle.





Naturalmente, nessuna crema fa miracoli da sola.
Ma in un percorso che unisce una dieta equilibrata, un po’ di movimento e la giusta idratazione, la vinoterapia può essere quel tocco in più.
Un gesto di piacere che fa bene alla pelle, all’umore e perché no , anche all’autostima.
Perché il vino, in fondo, è seduzione e cosa c’è di più sensuale di sentirsi bene nella propria pelle?
Angelo Infurna