L’antica Grecia, un luogo dove le idee sulla democrazia, la filosofia e… il vino si mescolavano come un buon cocktail!
La cultura del vino in Grecia antica non era solo una tradizione, ma un vero e proprio stile di vita.
Immaginate Socrate che discute di esistenzialismo con un piatto di formaggi di capra e un calice di vino in mano.
Chi avrebbe mai pensato che quelle sagge parole potessero provenire da un uomo con una certa predilezione per il nettare di Bacco?
Ma che vino si beveva in questa terra di filosofi e poeti?




Beh, innanzitutto, non aspettatevi di trovare quei famosi vini pregiati che abbiamo oggi.
I Greci antichi erano, per così dire, più “rustici” nelle loro scelte.
Il vino veniva spesso mescolato con acqua .
Questa usanza si chiamava “symposion”, il che significa che chi si voleva divertire doveva sempre tenere un occhio aperto e un altro sul dibattito!
Le varietà di vino più comuni erano il *Kotsifali*, nero e corposo, perfetto per un banchetto in onore degli dèi, e il *Retsina*, un vino bianco molto resinoso quasi impossibile da bere ai giorni nostri.
Il Retsina era molto popolare andava a riempiva le anfore di terra cotta
Questi contenitori non solo servivano per conservare il vino, ma erano anche ottimi da lanciare contro gli avversari durante una rissa da banchetto.
D’altronde, se uno dei vostri amici comincia a filosofeggiare troppo, perché non “interromperlo” con un oggetto pesante?
In sintesi, l’antica Grecia era il luogo dove il vino era più di una semplice bevanda: era una scusa per incontrarsi, discutere e, soprattutto, divertirsi un po’ .
Quindi, la prossima volta che stappate una bottiglia, pensate a Socrate e ai suoi compagni che brindano alla vita ovviamente, con un bicchiere di vino diluito.
E ricordate: godersi un buon vino è una forma d’arte… e anche una filosofia di vita!
Angelo Infurna