Un piatto ricco di sapore preparato con cura da Roberta, accompagnato da due vini bianchi molto diversi: Sauvignon Blanc Friuli DOC e Catarratto Terre Siciliane IGT.
In cucina come nel vino, sono i dettagli a fare la differenza.
Questo piatto nasce da un’idea semplice, ma è stato preparato con amore e attenzione da una splendida cuoca: mia moglie Roberta.
Ho scelto due bianchi da mettere alla prova con questo sugo intenso e profumato.
Ne è uscita una sfida interessante, da gustare fino all’ultima forchettata.
Il piatto
Le fettuccine con ragù di polpo sono una vera coccola.
Niente pasta all’uovo, ma una bella fettuccina di semola, ruvida al punto giusto, che trattiene il sugo con generosità.
Il condimento è fatto come si deve: polpo tenero, pomodorini dolci, aglio, cipolla un tocco di peperoncino e una cottura lenta e paziente.
Sopra, una spolverata abbondante di mollica di pane tostato, che aggiunge croccantezza e un profumo irresistibile.

A tavola
Il piatto si presenta in modo semplice ma curato.
Le fettuccine sono ben avvolte nel sugo, il colore è invitante e la mollica regala un bel contrasto.
Accanto, due calici pronti a confrontarsi: Sauvignon Blanc Friuli DOC selezionato da Luca Maroni e Catarratto Terre Siciliane IGT Barone di Bernaj.
Sauvignon Blanc Friuli DOC – Luca Maroni
Un vino che non si fa dimenticare.
Al naso si avverte subito quella nota di bosso tipica del vitigno, verde, intensa.
Seguono profumi agrumati e tropicali.
In bocca è fresco, tagliente, con una buona acidità.
Sul piatto lavora in contrasto: pulisce la bocca, fa risaltare la parte sapida del polpo, ma la
nota erbacea può risultare un po’ invadente, soprattutto per chi cerca equilibrio.
Temperatura di servizio: 10–11 °C | Calice: tulipano

Catarratto Terre Siciliane IGT – Barone di Bernaj
Più morbido, più mediterraneo. Il profumo è fruttato, con richiami di pesca gialla e fiori bianchi, e una leggera nota di mandorla sul finale. In bocca è avvolgente, sapido, molto armonico.
Con il ragù di polpo trova un bel punto d’intesa: accompagna senza coprire, valorizza il sugo e si sposa bene con la dolcezza del pomodoro.
Temperatura di servizio: 8–9 °C | Calice: occorrerebbe un calice ampio anche se io ho utilizzato semopre quello a tulipano


La sfida
Due vini diversi, due approcci: il primo più grintoso, il secondo più morbido.
Entrambi validi, ma con anime opposte.
A volte il bello sta proprio qui: scegliere in base all’umore, alla giornata, o a chi si ha accanto.

Il gran finale
Per non farci mancare nulla, abbiamo concluso il pranzo con due dolci che raccontano due anime della Sicilia e non solo.
La prima, una pecorella di pasta reale al pistacchio, realizzata artigianalmente da un laboratorio di Favara. Una scultura dolce, profumata e ricca, che unisce bellezza e golosità.
Poi, un tiramisù con fragole e panna, delicatissimo, fresco e leggero, perfetto per chiudere con eleganza. Accanto, un bicchiere di rum morbido e avvolgente, come si vede dalla foto sopra.
L’abbinamento più scontato sarebbe stato forse un Marsala o un vino perpetuo, ma ho voluto creare un ponte ideale tra due mondi lontani eppure vicini: il calore dei Caraibi e quello della Sicilia, entrambi intensi, generosi e profondamente umani.
Angelo Infurna