Il Grillo è un’importante varietà di vitigno autoctono della Sicilia occidentale, la cui origine risale alla seconda metà del 1800, come testimoniata da alcuni documenti scritti di pugno dal Barone Antonio Meldola, un illustre ampelografo siciliano che, in quel di Favara (AG), intorno al 1870, compì studi genetici sulle varietà Catarratto e Moscato di Alessandria (Zibibbo), dal cui incrocio ottenne una nuova varietà di vitigno che chiamò Grillo.
Il vitigno mostrò sin da subito ottime capacità di adattamento nell’areale favarese, trovando condizioni pedoclimatiche ideali per la produzione di vini particolarmente alcolici e di facile ossidazione.
Favorita dalla ricostruzione post-fillosserica, il Grillo si estese via via, in maniera significativa nell’area sud-ovest della Sicilia, tanto è vero che all’apice degli anni ’30 raggiunse una quota pari al 60% dell’intera estensione viticola siciliana.
Tra i produttori più rappresentativi del vino Grillo, alcune aziende favaresi, si pongono come un emblematico punto di riferimento di questo importante vitigno autoctono siciliano.

Nella foto, il barone Antonio Mendola (Favara, 17 dicembre 1828 – Favara, 18 febbraio 1908)
La paternità del vitigno “Grillo” a chi spetta? Nasce ad Agrigento, Trapani oppure in Puglia?
La varietà Grillo è stata per secoli molto coltivata del territorio marsalese e ha particolare importanza nella produzione del vino marsala del quale è uno dei vitigni più utilizzati, spesso insieme all’Inzolia e al Catarratto.
Ma il vino Marsala migliore viene ottenuto proprio da uve Grillo (il vitigno è il risultato di un incrocio fra zibibbo e catarratto allo scopo di creare un’uva adatta a produrre un Marsala più ricco e aromatico). Nel marsalese a seconda delle zone di produzione, ogni vino ottenuto da uve Grillo presenta caratteristiche organolettiche diverse: le aree di conclamata qualità sono la contrada petrosilena di Triglia Scaletta, Favarotta, Spagnola, Birgi.
Presente anche in provincia di Agrigento e più limitatamente nelle provincie di Palermo, Caltanissetta e Siracusa. Fuori dalla Sicilia è coltivato soprattutto in Puglia dove entra a far parte di diversi vini ad I.G.T.
I momenti di crisi, spesso, portano anche inaspettate opportunità: chi impiantò il Grillo per sostituire i vitigni tremendamente devastati dall’attacco di fillossera nel marsalese, non avrebbe potuto immaginare che in breve tempo si sarebbe diffuso tra tutte le province dell’isola. Attraverso nuovi studi sul DNA, oggi sappiamo che questo vitigno, viene coltivato nella provincia di Trapani, da ormai più di un secolo.
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